mercoledì 19 febbraio 2014

Maestro: "Ho Visto All Is Lost. 
si tratta di "una lotta uomo-natura"?
si tratta di "uomo contro la morte"?
si tratta di "pessimistica suspense esistenziale del quotidiano"?
si tratta di "metafora in agguato""?
Allievo: "Nin ZO!
Certo è che un contaner
zeppo di scarpe da ginnastica di PLASTICA
-di quelle che fanno puzzo da morto-
procura una falla nel suo guscio
alla deriva nell'oceano;
certo è che in tutto il film
il protagonista è praticamente immerso
ed asfissiato, oserei dire, da inutili
-inevitabilmente quando servono si rompono
o hanno la strana tendenza a perdersi-
oggetti di PLASTICA;
certo è che le navi che dovrebbero salvarlo
ma che, volutamente,
lo ignorano -lo trattano come se fosse invisibile,
senza più alcuna capacità interlocutoria,
o un disagiato mentale-
sono navi container che,
sicuramente, trasportano
PLASTICA, merci o ricconi
-che poi in fondo è lo stesso.
'Oggetti' che una volta
erano uomini e che hanno subito
un processo di reificazione,
un processo di oggettivazione-
certo è che il titolo del film è
'tutto è perduto'.
non sarà mica una metafora del futuro che ci attende?"