sabato 24 novembre 2012

In attesa del partito nuovo.
Occupare il "fianco sinistro" del M5S
nella battaglia imminente tra civiltà e barbarie
(cASTA pOLITICA, gOVERNICCHIO mONTI,
bce, bANCHE, mULTINAZIONALI...).
Frammenti di un "possibile, utopico, evanescente, volatile" programma economico. 
Tanto per fare esempi noti a tutti, si può parlare di:
raccolta differenziata. Innanzitutto va chiarito subito, contrariamente a quella che è l'opinione generale, che la raccolta differenziata costa meno del trattamento dei rifiuti in discarica o in inceneritore. Nonostante il buon senso e tutti gli indicatori economici siano a favore della raccolta differenziata questa stenta ad affermarsi. Solo un iscritto al pd, un cerebroleso, un politico -tra questi la differenza è davvero minima- o un "avvoltoio" (trattasi comunque di un malato di mente) che ha nel profitto, ottenuto a tutti i costi anche a scapito della salute di un'intera popolazione, il suo unico scopo della propria vita, può "preferire" la discarica o l'inceneritore. Tali loschi personaggi non dovrebbero poter gestire la raccolta differenziata, in virtù del fatto che esiste un evidente "conflitto di interesse". In una tale situazione di "stallo" le comunità locali potrebbero, loro stesse, in prima persona, organizzarsi per la raccolta differenziata, avendo, nel M5S la sponda politica. La RD non solo evita di produrre "rifiuti" rimettendo in "ciclo" i materiali che altrimenti finirebbero in discarica o in inceneritore aumentando il degrado ambientale, ma è un'occasione per creare occupazione;
settore dell'energia alternativa (eolico, fotovoltaico...). Potrebbe essere un volano eccezionale di sviluppo e occupazione. Immaginare un tipo di produzione di energia diretta e diffusa, con singole "unità produttive" (case, imprese, ed ogni soggetto concepito e costruito nei "centri motore di sviluppo") che producono la propria energia, la immettono in un "serbatoio" comune e sono comproprietari di una rete di distribuzione bidirezionale che appartiene a tutti. Si potrebbe immaginare il settore di produzione dell'energia come "orizzontale" e "diffuso", dato che è fondamentale non permettere monopolio dell'energia. Produrre la propria energia significa conquistare concretamente la propria libertà individuale e collettiva. Non possono essere "imprese" "accreditate" come enel o acea o"pizza margherita" o qualsiasi altra cosa ad avere il controllo delle energie alternative (che dovrebbero diventare le uniche energie che possono essere prodotte), perchè in questo modo si rendono gli individui, le comunità ed i paesi dipendenti da qualcuno che produce qualcosa di essenziale alla stessa vita e libertà di tutti e perchè anzichè potenziare lo sviluppo di queste fonti di energia, tenterà in tutti i modo di limitarle, essendo per loro natura potenzialmente "orizzontali" e "diffuse".
Tutto il settore dell'edilizia dovrebbe essere rivoluzionato attraverso l'autoproduzione esclusiva di case attive, capaci di generare energia.
Ogni struttura produttiva, ogni casa, ogni impresa deve essere uno scambiatore di energia.
Le forze realmente orientate al cambiamento e al conseguimento di una società ancora capace di progresso sociale, possono utilizzare come uno strumento di eccezionale capacità di sviluppo, il settore verticalmente integrato della cannabis, capace di sostituire totalmente il "petrolio e i suoi derivati"; questo settore apre una enorme opportunità di sviluppo economicamente sostenibile (e, in fondo, di civiltà) ed appetibile, essendo, questo, ancora un settore in embrione, ma capace di esplodere e di mettere in un angolo tutte le produzioni della "chimica lebbra" e di quei settori che incidono pesantemente sull'ambiente naturale producendo inquinamento, malattie e morte.
Invertire la tendenza allo sviluppo tramite il consumismo sfrenato, nevrotico e eteroindotto che produce "oggetti" ("beni" più o meno durevoli) con la data di scadenza come il latte. costruire, al contrario, imprese capaci di produrre beni che non si rompono mai.
I "soliti noti" sono in grado di usare il "lavoro" come arma di ricatto, perchè sono i soli a poterlo, illusoriamente, "offrire" come "ultima offerta  non negoziabile" e da "prendere o lasciare" (secondo l'antico adagio popolare: "o mangi questa minestra o salti dalla finestra"), per "compiere qualsiasi scempio e nefandezza". È possibile, però, concepire e realizzare concretamente un diverso modo di "offrire lavoro", capace di conseguire simultaneamente 2 obiettivi:  una vita dignitosa; togliere la potentissima arma del "monopolio dell'offerta di lavoro" ai soliti quattro sciacalli capaci di tutto per un "po'" di "profitto". È possibile immaginare anche su questo fronte una vera e propria "rivoluzione". Basare le opportunità di sviluppo non sul capitale, ma sulla intelligenza. Non dovrebbe essere permesso l'uso (abuso) del lavoro come arma di ricatto per imporre mostri capaci di devastare il territorio e produrre morte (vedi TAV, PONTE SULLO STRETTO, CENTRALI A CARBONE, NUCLEARI...), il lavoro deve essere un elemento (uno tra i tanti, non l'unico) capace di consentire una vita dignitosa ed in piena armonia e protezione con l'ambiente naturale.
Tutti obiettivi del M5S, tutti pienamente condivisibili, tutti capaci, potenzialmente, di sviluppare un più elevato grado di democrazia "diretta" e "diffusa" ed una economia altrettanto diffusa, capillare e partecipata,  di "trattenere" il reddito prodotto dentro le comunità locali e, più in generale, dentro il "sistema" paese, evitando le strettoie concepite a livello internazionale e capaci di generare solo "controllo" e "catena di comando".
Si tratta di capire come realizzarli. Il sistema della formazione di centri motore di sviluppo organizzati territorialmente che passano dentro le comunità locali è pienamente organico a tali obiettivi e potrebbe configurarsi come un elemento essenziale per la  realizzazione di una società più a misura d'uomo e capace di conseguire quel minimo di felicità tale da rendere dignitosa la vita.
tutto ciò è a portata di mano e immediatamente realizzabile. Si tratta di mostrare,  solo di mostrare, senza bisogno di "inventare" o dire cose capaci di far ammutolire un tale in procinto di essere buttato giù da un aereo in volo, cosa si può realizzare, attraverso questa via  e poi confrontarlo con lo squallore dell'"esistente".
Unica nota dolente. Il M5S (ahimé) sembra essere convinto che tutto ciò sia possibile realizzarlo solo ed esclusivamente attraverso la leva politica, ed è per questo che è sceso in campo nell'"arena" della competizione elettorale. Sembra molto probabile che per questa via non si riuscirà mai ad ottenere alcun risultato, essendo il sistema politico abbondantemente lottizzato -da "funghi, muffe e spore"-, sclerotizzato, diffusamente necrotizzato e al massimo della sua "entropia" possibile e dunque tale da rendere ogni ulteriore tentativo di un suo utilizzo anche al solo scopo "umanitario" ulteriormente peggiorativo.
È per questo che bisognerebbe scendere in campo al fianco -sinistro- del M5S, andando a coprire e sostenere il "quarto settore" -il settore economico-, contribuendo a costruire il sostrato della base economica capace di garantire mutazioni stabili e durature del sistema economico.