domenica 21 ottobre 2012

Avatar.
Solito polpettone effettistico/speciale. L'industria cinematografica e con essa i registi statunitensi sono, nella maggior parte dei casi, patetici e riflettono l'arroganza militaristico-imperialista degli Stati Uniti d'America. Sono delle vere macchine propagandistico-governative. Nel film Ho trovato degne di interesse:
la ricostruzione "verde". Si tratta di bisogno reale, primordiale, viscerale, impellente, immediato, bisogno di assetato disperso nel deserto,  di ambiente incontaminato. Mi fa venire in mente un mondo antico, non ancora impestato dai residui tossico-radio-attivi della, prima di tutto, mutazione genetico-cancerogena del cervello umano;
il meccanismo di condivisione che ogni essere, vivente e non, di "Pandora" aveva con il tutto-unico aggregato. Ecco di questo ci sarebbe veramente bisogno, e non averlo è una disgrazia .-SIAMO SOLI E SÒLE!-, perché non abbiamo, non abbiamo più - forse non lo abbiamo mai avuto - né un contatto né una vaga idea del livello aggregato che, forse, possiamo identificare con Dio, e che è -sarebbe- l'unica cosa che a questo punto potrebbe salvarci. Da questo punto di vista siamo "ciechi", e questo, forse, spiega perché siamo cosi spietati e privi di scrupoli con il sistema-mondo che ci circonda, in primis con gli individui della nostra stessa specie.