domenica 6 maggio 2012

(23/03/2012) Garantisti ai Margini
C'è uno che mi guarda dai manifesti in palese contrasto con il divieto di affissione. Avrebbe voluto chiamarsi Dario! È un'ombra. Avrebbe voluto fare l'astronauta, ma non è mai nato perchè qualcuno ha deciso per lui.
Frazione fottuta del genere umano scisso, anzi multiplo, anzi schizzato, capace di garantire diritti potenziali di "nascita" ma non di cittadinanza... garantisti ai margini la cui "scienza" e "coscienza" si esplica e si limita solo all'"inizio" e alla "fine", Nel mezzo invece viene assalita dal morbo di Parkinson  che impedisce di parlare e di esprimersi... Tutto quel che riesce a fare è spendersi per chiedere garanzie sui diritti del nascituro e accanimento terapeutico. La notevole "energia" di cui sono dotati si esaurisce tutta in determinati istanti temporali. il resto viene lasciato in balia di "precarietà" e malattie indotte.
Certo, come non comprendere gli ipotetici Darii e la loro passione per l'astronautica, come non essere lacerati dal saperli sospesi nel limbo di quelli mai nati, però ci sono anche io, clone come tanti altri, insieme a quelli che sono nati. Anche noi ci guardiamo, vivi, vitali e reali, riconoscendoci l'un l'altro, un riflesso distorto come davanti a uno specchio, medium necessario per arrivare al '"terminatore", la linea che separa la luce dal buio'. "Cose",  "Oggetti" metropolitani alienati che non riescono a vivere tranquillamente e dignitosamente e muoiono da stronzi, in un solo colpo di lavoro o lentamente tra atroci sofferenze. "Enormi pascoli rosa" si guardano, e si riconoscono in un prisma capace di scindere il singolo raggio di luce, dai tram, dalle metropolitane, dalle auto. Corpi imprigionati in scatole di metallo/vetro/plastica, capaci, come pochi, di ammorbare l'aria. Non sono in grado di modificare la loro esistenza. Anche loro sembrano parlare, anche loro, probabilmente, avrebbero voluto fare gli astronauti, invece sono forzati precari part-time a meno di 400,00 euro mensili, anche perchè in questo cazzo di paese, nemmeno ipoteticamente, nemmeno conoscendo gli stessi che conosce Brunetta (che non è una ragazza carina di capelli scuri, ma un orrido nano), si può diventare astronauti. Noi siamo nati, ma, ogni tanto, desidereremmo non esserlo.
Urliamo isterici che non vogliono vivere dentro "case" che "puzzano sempre di cesso". Si, sembriamo parlare. Basta andare nelle corsie d'ospedale o in ogni casa dove o si ricorda qualcuno morto per cancro o qualcuno che sta morendo. Loro, forse, non volevano fare gli astronauti, avrebbero voluto vivere, magari, anche in dignitosa povertà, senza essere costretti a mangiare e bere e respirare ogni fottuto giorno che dio ha messo sulla terra merda. Avrebbero voluto non guardare con sospetto ogni cibo e chiedersi "chissà da dove cazzo arriva"... "chissà come cazzo è prodotto"... "chissà se è saggio as-saggi-arlo". Probabilmente avrebbero voluto o vorrebbero, a seconda dei casi, ad un certo punto della vita, concluderla dignitosamente, ma è vietato. Commetterebbero peccato. "La croce più grossa la porta sempre il più debole e sofferente": bisognerebbe marchiarlo a fuoco su ogni superficie visibile o nascosta; chissà se commettono peccato pure quelli che gassificano le "enormi, patetiche masse", o quelli che costruiscono gli inceneritori o quelli che, contro ogni ragionevolezza, ostacolano la raccolta differenziata e "spingono per costruire mega discariche, quelli che non vogliono una produzione di energia capillare,  diffusa e "pulita" perchè non vogliono persone energeticamente e mentalmente indipendenti ed autonome; quelli che sono capaci di impedire la coltivazione di piante per poter privilegiare produzione di materie plastiche con il loro carico pestilenziale; quelli che con il loro bisogno di denaro stanno producendo danni enormi e, probabilmente, irreparabili al "sistema terra" nel suo complesso; quelli che per guadagnare i soliti sporchi trenta denari produrranno l'estinzione della vita sulla terra (forse estinzione no, ma sicuramente "drastico ridimensionamento" di tutte le forme di vita animale e vegetale, e prima di tutto quella umana); quelli che dopo aver abbondantemente saccheggiato il pianeta, magari si trasformeranno nei boia di una bella fetta di genere umano sfornando qualche bel virus o batterio capace di colpire selettivamente solo certi "target"; quelli che faranno rimpiangere i nazisti come "artigiani dello sterminio". Si direbbe di no. Nessun bel manifesto li accusa; nessuno, con lo sguardo perso a rincorrere la propria vita tra flutti di vomito frutto di coglioni chiamati uomini, li condanna. Si tratta di -gli stessi che scrivono manifesti e inneggiano agli astronauti Darii mai nati - attempati e azzimati signorotti senza un cruccio e che magari ogni giorno si confessano e che magari sono convinti che dopo questa vita di rapina li attenda un'altra migliore che li premierà per quanto hanno "realizzato". si danno da fare come ossessi, - piccole formichine bastarde - come finanziatori di manifesti di propaganda e tesaurizzatori di biglietti di prima classe di ogni tipo e specie, certi che prima o poi li useranno. Convinti che si possa acquistare anche una voluttuosa e sensuale "particola" di paradiso semplicemente mangiandola. Di certo questi individui dotati di benevola miopia, avendo molto da farsi perdonare, portano con se, anche, tra altre varie  e variegate cassette degli attrezzi sempre ben accuminati ed oliati a dovere, un prete, un personal trainer dell'anima, unico dipendente assunto con contratto a tempo indeterminato. In fondo c'è da capirli, tanto gravi sono i "peccati" che commettono contro l'umanità che sarebbe intollerabile il peso di un giorno intero senza confessione. Persone previdenti e razionali secondo la classica definizione marginalista e liberista. Anche per l'anima hanno adottato un "ciclo continuo a qualità totale". Pacchettizzano e modularizzano i loro peccati in transito per le loro animacce nere e li mandano in discariche od inceneritori, regolarmente e perfettamente legali ed è così che tornano lindi, pinti e puliti, pronti per altro scempi quotidiani.
Caro ipotetico astronauta Dario, piccolo d'uomo mai nato, ti assicuro che la mia pena per te è tanta, ed anch'io sogno - vorrei - un mondo senza aborti, però pure tu dovresti venire giù da quei fetidi manifesti e prendere a calci nelle palle, quelli che ti hanno strumentalmente "appeso",  steso come uno straccio ad asciugare.