lunedì 16 maggio 2011

Passeggiando.
n7: "E andato al castello? È un bel posto, non le sembra?
n: chi è questa? Non ricordo di conoscerla. Inconvenienti del successo. Veramente io sto venendo dal castello. Ho una casa in un luogo che era originariamente un villaggio di pescatori, vicino ad un castello rimasto integro ed intatto, e che ora è un posto per VIPS. Io e la signora qui presente andiamo in direzioni diametralmente opposte, pur incontrandoci in un luogo "intermedio", che può sembrare un luogo di identità perdute. Però io vado, in visita all'inferno, lei, provvisoriamente, in paradiso... solo provvisoriamente, perchè io stasera me ne ritorno in paradiso e lei se ne torna all'inferno. Vivo sul mare, e quando dico sul mare intendo proprio sul mare, dato che dalla mia finestra il mare è a 4 metri.
In fondo la mia vita è frugale. Un piccolo appartamento a picco sul mare, in un luogo esclusivo, tanto lavoro, pochi piaceri. Sono quasi un asceta. Vivo immerso nell'opulenza, guardo al lusso degli altri, e tanto basta a soddisfare le mie piccole voglie. È un piccolo agglomerato di case, fuorimano, rimasto così chissà da quanto tempo. Forse è disagevole raggiungerlo, ma è un disagio a cui non rinuncerei per nulla al mondo. È bello d'estate con il mare calmo e la musica soave della risacca che mi culla per tutta la notte; ancora più bello d'inverno, quando il mare mi sommerge con il rombo del tuono.
"Si signora, un posto davvero splendido. Lei che fa? Va ora?"
n7: " si sto andando proprio ora, lei da quanto era lì?"
n: "da ieri sera... sono andato a pescare"
n7: "non vedo le canne. Ha preso qualcosa?"
n: "le ho lasciate lì, in un capanno. Si abbiamo preso un gronco di 40 kg e qualche orata"
n7: "che meraviglia!... ma non vedo i pesci"
n: "no... È che appena pescati li ributto a mare"
n7: " che peccato!
n: "faccio parte di un gruppetto di pescatori sportivi, che ha a cuore l'ambiente. Facciamo attività di ripopolamento del mare ributtandoci quel che peschiamo, così ci divertiamo e allo stesso tempo conserviamo l'ambiente. Facciamo parte dell'associazione P.R.C. (pesca, ributta, conserva). Perchè non si iscrive anche lei?
n7: "io? no, non ho la costanza e la preparazione politico-culturale-spirituale per una cosa del genere, eppoi io il pesce lo mangio... non riuscirei mai a rimetterlo in acqua... vado matta per i prodotti ittici... anzi perchè qualche volta non mi fa dono del pescato?"
n: " non me lo chieda ... per favore ... va contro la mia coscienza di classe e i miei principi etico-morali."
n7: "no... no era soltanto per dire... stavo solo scherzando, si vede che è 'uomo di principi'
n: "ah! era solo uno scherzo. Sono davvero risollevato. Sapesse quanti chiedono, si raccomandano... persone insospettabili... comunque adesso la saluto. Si è fatto tardi. Arrivederci."
n7: "arriverderci. Spero di non averla importunata... Avrebbe potuto dire: "perchè non si fa gli affari suoi?"
n: "perchè avrei dovuto dire così? un po' di buona conversazione è sempre piacevole, eppoi è un impegno nel sociale... lei d'altronde è una persona talmente gradevole..."
sono riuscito a sganciarmi. Che noia umhff. Non potevo mandarla a cagare, un uomo pubblico certe cose non può proprio farle, ogni testa è potenzialmente un voto, come diceva il mio maestro!
Comunque eccomi qua, in viaggio verso l'inferno. L'abbigliamento è adeguato al luogo di destinazione. Bermuda, maglietta, occhiali tipo matrix e niente altro.

inferno
Mi siedo e osservo gli strani individui che lo popolano e per i quali ho anche una certa simpatia. Accessoriatissimi a tal punto che mi sento un poveraccio. Ombrelloni, sdraio, lettini, asciugamani, borse sintetiche coloratissime (quelle che al primo raggio di sole perdono il colore e al III giorno sono da buttare), creme emolienti, abbronzanti, pre e dopo doccia, tavolini, sedie, palloni, racchettoni, bocce, tovaglioli, tovaglie, piatti bicchieri, posate ... tutto rigidamente in plastica. Visti da lontano sembrano colonie di formiche in fila indiana, ognuno con il suo fardello. Anche i più piccoli, portano qualche cosa, basta solo questo ad inquinare il mare. Ognuno si porta la sua piccola petroliera personale. Bisognerebbe proporre un referendum per sostituire il petrolio e i suoi derivati con la canapa indiana. Non sono favorevole, voglio dirlo subito, alle droghe pesanti, leggere o medie che siano, anzi sono fermamente contrario, anzi contrarissimo, ma la canapa indiana non può essere ridotta solo a questo. È una pianta che cui si può fare praticamente tutto. Potrebbe essere un valido sostituto del petrolio e non riesco proprio a capire perchè il fatto che qualche imbecille la fuma, inibisca tutti gli altri usi. Cazzo, si riesce a fare l'alcool denaturato, non capisco perchè non si può riuscire a fare la canapa denaturata. Io, per me, darei l'ergastolo a chi la fuma, ma sono favorevolissimo a tutti gli altri impieghi. È la cosa giusta da fare. Devo, anzi voglio, nella prossima legislatura, impegnarmi a "ingaggiare battaglia" su questo tema.